L’alimentazione in menopausa


La menopausa rappresenta per la donna un momento molto delicato della sua vita. Non è una malattia, tuttavia in molte donne può comportare dei disagi tanto da risultare un’età complessa nella vita di una donna. Molte però sono le risorse che permettono alla donna di vivere la menopausa con serenità. Una delle principali risorse è un’alimentazione mirata che aiuti a combattere i disagi e i rischi che ne derivano: le vampate di calore, i rischi cardiovascolari, l’osteoporosi e l’aumento di peso.
 
Per molti anni la medicina si è occupata principalmente dei problemi infantili e giovanili. Ora che l’aspettativa media di vita nei paesi industrializzati è aumentata, l’interesse per la terza età è necessariamente aumentato.
L’esistenza della donna è segnata da passaggi ormonali che giustificano le modifiche del corpo e della localizzazione del grasso.
Il menarca (comparsa delle prime mestruazioni nell’età puberale), i ritmi mensili dell’età fertile, le gravidanze, la menopausa. Insieme ai passaggi ormonali anche il corpo della donna cambia.
La menopausa è considerata dalla letteratura scientifica un evento fisiologico. Tuttavia viene affrontata con una terapia medica, come se fosse una patologia. Il messaggio che ne deriva è certamente ambiguo, essa non coincide con l’invecchiamento, tuttavia viene contrastata cercando di mantenere i livelli ormonali precedenti, come se la natura avesse erroneamente cercato di cambiare i livelli ormonali.
Il cambiamento implica un dispendio di energie, la ricerca di nuovi equilibri e di adattamento a essi ed infine una costante sollecitazione della mente e del corpo. Dalla menopausa in poi, tale impegno perde di intensità e la donna ritrova un nuovo equilibrio. Con tutte queste considerazioni, potremmo chiederci perché non è consigliabile che la donna accetti l’aiuto della terapia ormonale per ridurre i disturbi della menopausa e quindi rendere meno faticosa questo passaggio. Dietro c’è la convinzione che tale terapia è solo un aiuto fittizio che nasconde pericoli per la salute.
 
La menopausa compare intorno il cinquantesimo anno di età. A volte più precocemente, soprattutto nelle donne che hanno effettuato terapie ormonali per infertilità, a volte più tardivamente. Rappresenta un segnalatore biologico di invecchiamento. Secondo alcuni studi, una menopausa in età tardiva sarebbe associata ad una maggiore longevità.

I disturbi e i rischi più comuni della menopausa

l’intensità dei sintomi varia da donna a donna e aumenta con l’avvicinarsi della scomparsa definitiva del ciclo mestruale. Il sintomo più caratteristico è l’irregolarità mestruale. Non meno importanti sono i disturbi neurovegetativi (vampate di calore, sudorazione, tachicardia, cefalea, capogiri, vertigini) i disturbi psicoaffettivi (irritabilità, ansia, depressione), i disturbi urogenitali (cistiti ricorrenti, vaginiti) e altri sintomi meno frequenti come formicolio, senso di debolezza, mancanza di forze, dolori articolari.
 
L’insieme di questi sintomi sono per lo più la conseguenza della caduta dei livelli di estrogeni. Sono proprio gli ormoni che cambiando cambiano il corpo della donna.
Esiste un tipo di alimentazione più opportuna da adottare in menopausa?
Analizzare i contenuti degli alimenti e l’associazione dei cibi non è sufficiente. Bisogna capire i sintomi causati e attraverso essi analizzare la causa. Uno degli strumenti utilizzati, oltre all’anamnesi e al quadro clinico, lo studio della forma fisica e delle sedi in cui il grassi si locali ci può dare molte informazioni relative al funzionamento endocrino.

PRIMA FORMA

Nella prima forma possiamo riscontrare un aumento del grasso nel viso e nella zona inter-scapolare. Questa struttura  rivela un eccesso di cortisolo che non sempre è rivelabile con analisi di laboratorio. Insieme all’eccesso di peso si possono trovare anomalie del metabolismo glucidico (iperinsulinemia e insulino-resistenza), ipertensione e osteoporosi. Anomali del metabolismo glucidico portano inoltre ad una obesità viscerale che è associata anch’essa all’aumento dell’ipertensione arteriosa.
 

Dieta
in questo caso la dieta deve essere di tipo diuretico e contenere pochi carboidrati (50 gr di pasta o riso, se integrali possiamo aumentare le quantità). 

Il pesce è da preferire alla carne. Vanno esclusi i formaggi (troppo ricchi di sali minerali e grassi) le carni rosse e i minestroni (per l’abbondanza di acqua e sali minerali), i dolci (per il rischio di diabete).

La tendenza all’osteoporosi, inoltre non deve spingere all’utilizzo di formaggi che si consiglia di evitare, piuttosto una quota di calcio può essere assunta con le verdure, legumi e frutta secca.

Con questi piccoli accorgimenti si potrà controllare i livelli di cortisolo, stabilizzare l’insulina riducendo di conseguenza l’adipe.
 

SECONDA FORMA

La seconda forma ha sempre un accumulo di grasso nella parte superiore del corpo con la differenza rispetto alla prima forma di avere un bacino più largo. Questo tipo di donna presenta spesso una menopausa anticipata tra 44 e 48 anni, spesso dovuta ad un concomitante ipotiroidismo. La sintomatologia è spesso rappresentata da stipsi, ritenzione di liquidi, cefalea, pelle secca e unghie fragili.


Dieta
In questo caso la dieta deve stimolare fegato e tiroide.
Si devono ridurre i carboidrati. Talvolta risulta utile una temporanea dieta con un secondo proteico sia a pranzo che cena, (pesce e carne) accompagnata sempre da verdure e frutta diuretica.
 

TERZA FORMA

La terza forma prevede una cassa toracica più larga, sedere largo e piatto e seno grosso. Presenta un accumulo di grasso sotto il mento. In questa forma i livelli di trigliceridi e insulina risultano alti. Molte donne che rientrano in questo forma, in età fertile presentano con buona probabilità ovaie micropolicistiche.

Dieta
Le donne con queste caratteristiche dovranno seguire una dieta simile a quella seguita dai diabetici. Si devono ridurre zuccheri dolci vino e frutta. Si possono con attenzione utilizzare zuccheri a lento rilascio come pasta o riso integrale o legumi)
 

QUARTA FORMA

Nella quarta ed ultima forma si può riscontrare un aumento dell’adipe sempre nella parte superiore del corpo con una riduzione delle cosce, soprattutto del grasso esterno alla gamba, ed un allargamento del punto vita. Generalmente queste donne in età fertile erano di tipo ginoide, con grasso localizzato soprattutto sui fianchi. La menopausa rende queste donne più armoniose nella loro figura. L’aumento del peso è limitato. Si verificano spesso problemi legati alla fragilità venosa.
 

Dieta
La dieta più adatta per queste donne è meno specifica perché ne conseguono  meno anomalie metaboliche. I carboidrati possono essere assunti in quantità leggermente superiori rispetto alle forme precedenti (60-70 gr). Le proteine della carne, del pesce e delle uova non hanno controindicazioni mentre vanno consumati con moderazione formaggi e carne rossa.
Nel caso della donna in menopausa l’interpretazione della distribuzione del grasso è molto importante per comprendere e correggere i meccanismi metabolici. Se l’interpretazione è stata giusta, dopo un breve periodo di dieta si dovrà assistere ad una diminuzione localizzata dei pannicoli adiposi.