Intolleranze Alimentari


Le prime osservazioni sui disturbi legati all'ingestione del cibo sono antiche, già nel corso del I secolo a.C. i medici dell'Antica Grecia descrissero l'esistenza di reazioni avverse agli alimenti (Ippocrate osservò che l'ingestione del latte vaccino può provocare disturbi gastrici, orticaria e cefalea), e nello stesso secolo il poeta latino Lucrezio affermava: “Quello che per un individuo è cibo può essere per un altro veleno”.
   Le intolleranze o ipersensibilità alimentari si differenziano dalle allergie alimentari in quanto si manifestano con sintomi meno acuti ma protratti maggiormente nel tempo, e non provocano quasi mai delle reazioni violente e immediate nell'organismo, quindi spesso non sono direttamente collegabili all'assunzione del cibo che le determina.
 
Che differenza esiste tra allergia ed intolleranza alimentare ?
 
   Rispetto alle allergie, le intolleranze alimentari (definite anche come infiammazioni da cibo) sono dose-dipendenti e sono ritardate nel tempo, poiché i sintomi possono comparire anche nell'arco di 72 ore. Si manifestano quasi sempre con una sintomatologia più o meno sfumata (stanchezza, cefalea, gonfiori addominali postprandiali, infezioni ricorrenti, dolori articolari ecc.) o con modificazioni cutanee (pelle secca, eczemi, orticaria, ecc.); spesso sono correlate a disordini del Peso Corporeo sia in eccesso sia in difetto. 
I sintomi di una reazione avversa sono tuttavia prevalentemente definiti a carico del tratto gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, meteorismo ecc..), ma possono causare pure ritenzione idrica o ancora disturbi a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, della cute, del sistema nervoso (ansia e irritabilità). Le reazioni sono soggettive e l’intensità del sintomo il più delle volte è legato alla quantità dell’alimento.
 
Quali test eseguire?
 
Molto usato è il citotoxic test, che si esegue su un campione di sangue del soggetto interessato e che si basa sul tentativo di evidenziare le reazioni che le cellule manifestano se messe in contatto con un determinato alimento. Altro test, è il test immunoenzimatico basato sul metodo E.L.I.S.A., che effettua la ricerca delle IgG4 in un campione di sangue capillare. Il principio del test è molto semplice: si può essere “intolleranti” solo a degli alimenti per i quali il nostro organismo possiede una soglia di tolleranza. Se questa soglia viene superata possono comparire i sintomi elencati in precedenza.
La ricerca delle IgG4, quindi, consente di evidenziare non solo i casi di negatività e positività per un dato alimento, ma anche quegli alimenti per i quali il paziente ha una soglia di tolleranza.
La letteratura recente, infatti, mostra come siano ben pochi gli alimenti con queste caratteristiche; inoltre, se si considera che queste forme di intolleranza sono dose dipendenti, ha senso effettuare uno screening su alimenti che sono comunemente presenti sulle nostre tavole. Pertanto, le analisi di decine di alimenti (se non centinaia) non aggiungono indicazioni significative per lo specialista.
 
Come comportarsi se si scopre di essere intolleranti a un alimento?
E’ necessario seguire una "dieta di rotazione". Ovvero, l’alimento va eliminato e sostituito con un altro alimento simile (cioè che abbia valori nutrizionali simili) per un periodo che può durare da 4 a 6 settimane (la durata del periodo potrete valutarla voi stessi in base ai miglioramenti e a eventuali prove di reintroduzione dell’alimento eliminato). Se al termine del periodo di esclusione, dopo aver reintrodotto l’alimento precedentemente eliminato, percepite ancora i disturbi classici dell’intolleranza, è necessario allungare i tempi di esclusione, per poter così "desensibilizzarvi" meglio. La reintroduzione dell'alimento va effettuata in modo graduale, seguendo questi steps:
•       1 volta durante la prima settimana;
•       2 volte durante la seconda, la terza e la quarta settimana;
•       dalla quinta settimana in poi, sarete in grado di capire da soli quante volte a settimana reintrodurre l'alimento "ascoltando" le reazioni del vostro sistema digerente.